Natour-Biowatching

Rondoni

La specie

I rondoni vivono in volo per la maggior parte della loro vita. Si alimentano di insetti volanti, bevono volando sfiorando le superfici  idriche. Addirittura è stato documentato che dormono in volo. Inoltre  si accoppiano in volo. Tutti li vediamo nelle sere d’estate delle città italiane mentre sfrecciano inseguendosi in gruppo  ed emettendo le tipiche grida  volando a una  velocità che può essere  anche di oltre  75 Km /ora. Non a caso gli inglesi li chiamano “swift” =veloci. 
L’unico momento in cui sono costretti a  posarsi è il momento della nidificazione ma, avendo ali molto lunghe e zampette molto corte non possono posarsi a terra come fanno rondini e balestrucci (per raccogliere fango con cui costruire il nido) per cui, per riprodursi, devono costruire un abbozzo di  nido impastando con saliva piccole piume prese in volo ma  soprattutto devono trovare cavità nei muri, coppi aperti, buche pontaie dei palazzi medioevali, ecc. dove potere nidificare. Nel  foro di un muro possono entrare in volo e ripartire trascinandosi fino all’uscita per poi lasciarsi cadere nel vuoto. Così facendo non hanno bisogno di toccare terra da cui avrebbero avuto difficoltà a ripartire.

Perchè questa specie deve essere salvaguardata

Il progetto di Nb

Ci impegniamo per la salvaguardia e il ripopolamento di rondoni.
Il problema
: le ristrutturazioni dei vecchi palazzi vengono effettuate  chiudendo tutti  i fori presenti e stessa cosa viene fatta  chiudendo le tegole dei tetti  o applicando sistemi ostruenti i coppi denominati “antipasseri”,  in tal modo facendo sparire  loro preziose possibili cavità – nido (che un tempo erano aperte e che ora sono cementate). Al di là degli effetti dei nuovi insetticidi neonicotinoidi che, riducendo certe specie di insetti,  riducono anche il cibo per i rondoni, la vera causa del loro declino è dovuta alla chiusura di tutti i fori nelle pareti e sui tetti degli edifici urbani.

5 Domande 5 Risposte

No. Semplicemente le due specie si assomigliano, tanto che molte persone, indicando i rondoni e confondendoli con le rondini, li chiamano le ”rondinelle”. I rondoni appartengono all’ordine degli apodiformi (cioè “con corte dita”) e alla famiglia degli apodidi (apodidae) mentre le rondini appartengono all’ordine dei passeriformi e alla famiglia degli irundinidi (hirundinae). I rondoni sono quelli che nelle sere d’estate emettono forti squittii volando nelle piazze dei centri storici delle città dove nidificano nei buchi presenti sulle facciate dei palazzi o nei coppi dei tetti mentre le rondini sono quelle che costruiscono un proprio nido di fango dentro le stalle, i portici, i garages, ecc.

Si è vero. Essendo, a differenza delle rondini, volatori perenni non si posano mai se non per nidificare e proprio perché stanno costantemente in volo la notte volano molto in alto e planando leggermente si “riposano” utilizzando, un po’ come i delfini, un emisfero cerebrale alla volta. Un tempo gli astronomi erano stupefatti nel vedere verso le ore mattutine sagome di uccelli che “piovevano a terra”. Erano i rondoni che scendevano di quota dopo il riposo notturno.

La minaccia principale per i rondoni è la chiusura dei fori che utilizzano per nidificare. Se non trovano pertugi aperti dove entrare per costruire il nido e deporre le uova sono in gravi difficoltà. Molto tempo fa la specie usava le cavità presenti nei grandi e vetusti alberi che ricoprivano le terre emerse prima del disboscamento o le aperture nelle pareti rocciose. Poi si sono adattati alle fessure dei muri presenti in città. In particolare utilizzano i coppi dei tetti ma anche le “buche pontaie” che sono cavità murarie derivate dalle tecniche costruttive del passato basate sui travi e ancora presenti nei centri storici urbani. Purtroppo le buche pontaie vengono spesso chiuse durante i restauri dei monumenti allo scopo di impedire l’ingresso e la nidificazione dei piccioni. Un altro danno per i rondoni che toglie loro la possibilità di riprodursi deriva dall’abitudine delle Amministrazioni comunali di posizionare una serie di aghi- dissuasori sui bordi dei tetti magari proprio davanti ai fori della prima fila di coppi.
Questa ostruzione da parte degli aghi impedisce ai rondoni di utilizzare i coppi come cavità nido. Stessa cosa che di fatto sigilla le prime tegole, avviene quando, allo scopo di impedire l’ingresso degli uccelli, viene inserita nel primo coppo dei tetti la cosiddetta “rete antipassero”.

E’ stato recentemente calcolato che un rondone può catturare ogni giorno circa 20.000 insetti. Si intende ovviamente che sono compresi anche i piccoli organismi facenti parte del plancton aereo.

Il  “Gruppo europeo per la Conservazione dei rondoni” di Edward Mayer (mail@londons-swifts.org.uk  – oppure – edward.mayer@swift-conservation.org ) ha pubblicato i dati  relativi al declino dei  rondoni in Gran Bretagna  dal 1995 al 2015. Il risultato è che le popolazioni di rondoni  in questo periodo sono diminuite in Gran Bretagna  del  51% ! In Italia mancano dati analoghi per mancanza di ricerca ma è presumibile che il quadro sia analogo. C’è da dire che mentre nei paesi centro- nord europei fanno le cose bene (purtroppo) anche quando sbagliano per cui  hanno chiuso tutte le fessure dei palazzi e adesso cercano di correre ai ripari posizionando nidi artificiali. Viceversa noi in Italia  abbiamo ancora tanti centri storici ricchi di cavità e non dovremmo  fare gli stessi sbagli. Il declino dei rondoni è documentato in tutta Europa tramite censimenti effettuati in Inghilterra, Germania, Polonia , Repubblica Ceca e Slovacchia. Da noi, purtroppo come si diceva, non vi sono dati certi ma solo le nostre impressioni e osservazioni  per il semplice motivo che in Italia non sono state fatte ricerche al riguardo (Italia fanalino di coda con la Grecia in conservazione della natura). Al contrario le  ricerche effettuate in Gran Bretagna hanno anche evidenziato che i fori nei muri e sui tetti che permettevano la riproduzione dei rondoni e che prima del 1914 erano presenti sugli edifici in una percentuale del 10%, dopo il 1945 sono crollati alla percentuale del 1,4% e, oggi, pare che siano quasi allo zero% a testimonianza di una furia di riqualificazione e restauro degli edifici che non consente spazio per le altre forme di vita che da sempre hanno convissuto con l’uomo.

La soluzione sta principalmente nella modifica dei regolamenti edilizi. Cioè nel procedere ai restauri dei monumenti occorre che vengano fissate delle ecoregole per non permettere la chiusura delle buche pontaie e l’accesso ai fori della prima fila dei coppi dei tetti.
Natour Biowatching continua a proporre alle Amministrazione comunali con cui viene a contatto, di adottare modifiche ai regolamenti edilizi che consentano di non chiudere totalmente le buche pontaie ma solo di ridurne.  parzialmente l’apertura in modo che il colombo non possa entrarvi ma il rondone si. Analogamente, invece di posizionare aghi sui bordi dei tetti davanti alla prima fila di coppi il bordo stesso del tetto antistante le tegole, dovrebbe essere reso un po’ obliquo in modo da impedire che i piccioni vi si possano posare imbrattando le parti sottostanti senza, con questo accorgimento, che vengano ostruite le entrate nei potenziali fori- siti riproduttivi. Oltre a ciò e ove non vi siano cavità murarie si possono posizionare nidi artificiali per rondoni. Questo o tramite la messa a dimora di cassette-nido esterne, o anche utilizzando “nidi mattone” cioè mattoni da inserire nelle murature e dotati di fori per permettere l’ingresso dei rondoni. Aggiungiamo che i rondoni non sporcano le pareti dei palazzi perché entrano ed escono dal foro- nido a grande velocità e, una volta usciti in volo, emettono gli escrementi lontano dal sito riproduttivo. Inoltre le deiezioni di rondini e rondoni sono innocue in quanto formate dai resti dell’esoscheletro
chitinoso degli insetti predati e sono pertanto costituite da chitina che è assimilabile alla cheratina dei nostri capelli e delle unghie.

 

Approfondimenti, Azioni, Link

Appuntamenti

17 Novembre 2022

Muggia(Ts)

Associazione Liberi di Volare di Trieste.
Nidi artificiali di balestruccio installati in sostituzione dei nidi naturali, rimossi a seguito dei lavori di ristrutturazione nello stabile. [ IL DETTAGLIO ]

18 Giugno 2022

Monte Sporno (Pr)

Giornata di discussione ed esperienza collegata per sperimentare la convivenza locale con questi uccelli ed azioni possibili di salvaguardia.
[ IL DETTAGLIO ]

7 Maggio 2022

Pegognaga (Mn)

Festa della Rondine | 1a Edizione – Incontro tematico e riconoscimento da parte dell’Amministrazione Comunale ai cittadini che presso la propria abitazione o azienda hanno nidi di rondini, balestrucci e rondoni. [ IL DETTAGLIO ]

Cliccare sull’immagine di interesse per i dettagli evento, luogo e autore.

PER SAPERNE DI PIU'

Contattaci se desideri raccogliere ulteriori dettagli o se sei interessato a replicare l’azione localmente. 
Risponde Francesco Mezzatesta, Direzione di Natour Biowatching.