Natour-Biowatching

La natura ti cura, 18 marzo 2023 – Com’è andata

18 marzo 2023 – La natura ti cura | Parco dello Stirone e del Piacenziano (Pr)

 

L’appuntamento era davanti alla sede del Museo Mare Antico e Biodiversità, nel Parco dello Stirone. L’incontro, incentrato su un’attività esperienziale di tipo ambientale, era stato richiesto da moltissime persone, ma la guida di Natour Biowatching, Franca Zanichelli, per svolgere al meglio il lavoro, ha preferito  non superare il numero di 20 partecipanti  rimandando ad un prossimo appuntamento chi è  rimasto escluso.

Grazie ad un taccuino personalizzato e a piccole note di istruzioni fornite ai partecipanti, Franca ha proposto a tutti una passeggiata conviviale per apprendere e comprendere il benessere psicofisico che ci può regalare un’esplorazione attenta in natura mettendo in moto tutti i nostri sensi.

 

Cliccando sull’immagine è possibile conoscere il dettaglio descrizione, luogo e autore dello scatto.
Qui le immagini sono state gentilmente fornite da: Baratta Donatella, partecipante all’Esperienza.

Racconta Franca:
È stato un bel pomeriggio di  una primavera che ormai sta dando segnali forti con bellissime fioriture di alberi e arbusti e ronzii di infaticabili impollinatori! 
Abbiamo così iniziato con 10 minuti di silenzio sotto una volta di ciliegi, per ascoltare i suoni naturali che potevamo percepire attorno a noi.
Quindi abbiamo esplorato foglie e fiori, con una lente per indagare le geometrie nascoste, poi abbiamo guidato l’olfatto per catturare le molecole aromatiche che emergevano dal prato e dal bosco.
Davanti ad una grande quercia ci siano posti interrogativi profondi sulla funzione delle piante che, catturando l’energia solare con la fotosintesi, forniscono il cibo indispensabile per tutti i viventi del Pianeta! Dopo pochi passi, osservando il grande tronco di pioppo, ormai secco e definito “morto”, abbiamo scoperto come invece questo albero sia “ricco di vita” per via di  uno straordinario lavorio di batteri, funghi, vermi e coleotteri che riporta al  suolo nuovi cicli biologici. I grandi funghi a mensola appesi agli alberi vetusti  ci hanno permesso di ricordare come l’uomo dei ghiacci (Uomo di Similaun) sapeva accendere il fuoco con le pietre focaie utilizzandone i frammenti sbriciolati.
Arrivati al fiume ci si è aperto alla vista  il “canyon di sedimenti marini” con pareti zeppe di conchiglie fossili innumerevoli fori di ingresso dei nidi scavati dai Gruccioni, i variopinti uccelli migratori che tra un mese torneranno dall’Africa per nidificare lungo lo Stirone. Vagabondando in mezzo al greto in modo volutamente avventuroso abbiamo provato il piacere di sentire il fluire della corrente e di osservare le impronte lasciate dalle scorribande di piccoli animali selvatici.
Alla luce del crepuscolo siamo rientrati alle auto avvertendo un profondo senso di benessere.”

Alla prossima Esperienza!

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