Siamo un gruppo di esperti appassionati e fortemente motivati nella conservazione della natura. Il nostro obiettivo è la divulgazione naturalistica basata da un lato su solide conoscenze scientifiche e al contempo espressa in modo da essere alla portata di tutti.
Professionisti selezionati da Francesco Mezzatesta tra i migliori esperti italiani capaci di coinvolgere i partecipanti in modo emozionale mostrando la bellezza dei luoghi e spiegando la biodiversità in modo semplice, diretto e facilmente comprensibile da chiunque.
I Biowatchers sono Guide Ambientali Escursionistiche e/o Esperti di settore. Le esperienze che realizziamo come Natour Biowatching prevedono sempre la presenza di una Guida Ambientale Escursionistica che può essere affiancata o che può affiancare l’eventuale Esperto di settore di quella determinata esperienza.
La formazione naturalistica dei nostri Biowatchers è completa, ma ognuno ha affinato dei settori specifici di competenza, sia per passione che per professione.
Riconoscere le piante non significa solo saper ripetere nomi latini e decantare la bellezza di fiori appariscenti, ma piuttosto imparare a sviluppare l’attenzione per il dettaglio, utilizzando tutti i sensi: dal tatto, all’olfatto, e perfino al gusto. Ogni forma, ogni piega, ogni colore hanno un significato da svelare e una storia da raccontare.
Le relazioni tra i viventi e tra questi e l’ambiente in cui vivono; i flussi energetici ed i cicli dei materiali. Tutti concetti in apparenza complessi ed inestricabili, ma che in realtà si possono sciogliere e comprendere facilmente con la chiave di lettura del Biowatching, che mette in mostra i legami tra i singoli organismi, per dare forma alla natura che ci circonda.
Quante volte insetto è sinonimo di brutto e sporco; il Biowatching ci porterà invece ad osservare il microcosmo con un altro sguardo, a trovare la bellezza che si nasconde nell’infinitamente piccolo e, che a ben guardare, si trova ovunque: nella danza delle api, nei riflessi metallici di un coleottero, nel volo leggero di una farfalla.
Erpetologia: rettili non sono solo i serpenti ma ad esempio anche lucertole e gechi o tartarughe. Con i nuovi binocoli a messa a fuoco ravvicinata si possono osservare le diverse specie da distanza non troppo lontana ma anche, evitando che, avvicinandosi troppo, i soggetti possano fuggire.
Sassi e rocce come non li avete mai osservati. Il Biowatching non vede pietre immobili e silenziose, ma piuttosto testimoni che sono in viaggio da ere e che prestano la loro voce silenziosa per raccontare antichi passati e mondi ormai scomparsi. Una lingua arcaica e misteriosa, ma altrettanto saggia ed affascinante.
I mammiferi sono spesso elusivi e difficili da osservare, ma dietro di sé lasciano tracce, impronte, segni di presenza; ogni indizio rivela qualcosa. Muoversi nel modo giusto e sapere come e dove osservare, può regalare magnifiche visioni ed incontri emozionanti.
Il riconoscimento degli uccelli non è fatto solo di nomi, ma anche di forme, colori, comportamenti, e soprattutto di canti. Un modo diverso di guardare ed ascoltare le creature alate, per accorgersi che ogni frullo d’ali nasconde soprese.
La mia vita è fatta di iniziative per fare conoscere la natura e proteggerla. Per 20 anni ho contribuito alla crescita della Lipu di cui sono stato a lungo Segretario generale. E’bello fare biowatching, che è l’evoluzione del birdwatching e osservare la biodiversità in tutte le sue forme e nei diversi ambienti mediterranei. Dà conoscenza, entusiasmo, piacere di svolgere un’attività escursionistica- sportiva all’aria aperta e provoca “emozioni forti”. Questa è la passione che, con i miei collaboratori biowatchers, voglio trasmettervi. Condividere il riconoscimento di habitat, uccelli, piante, fiori, insetti, rettili anfibi e pesci offre grandi soddisfazioni ed entusiasma sia i neofiti che i naturalisti più esperti. Ma il nostro stile non è quello di fare lezioni ma di scoprire la natura stando in compagnia in modo allegro e socializzante. Ogni volta è come se fosse la prima volta. Provare per credere!
Sono Franca di nome e di fatto.
Amo stare all’aperto e mi fa piacere passare del buon tempo con le persone per scambiare momenti divertenti in mezzo alla natura. Ho avuto la fortuna di laurearmi diversi anni fa in Scienze Naturali e i miei grandi maestri mi hanno insegnato tante cose interessanti e soprattutto hanno saputo dare risposte alla mia curiosità. Così anche io sono diventata un’esploratrice, ottimista, con il gusto dell’apprendere dal vivo. In questi anni ho incontrato molti appassionati che avevano voglia di imparare e mi sono trovata a dare spazio e ritmo a queste domande. Dare un nome alle piante e agli animali riconoscendoli dalle sembianze, dagli indizi, dal comportamento è diventato il mio modo di essere e di vivere. Io mi diverto molto e ho visto che la passione è contagiosa. Alla macchina fotografica preferisco il binocolo e il mio è proprio anziano, gli sono affezionata perchè è sempre stato in collo in giro per il mondo. Ha visto scene indimenticabili. Perchè non posso non guardare, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, scivolando lungo una scala di distanze che sposta in ogni momento la percezione. Un allenamento che sollecita il bisogno di esperienza e la riflessione sugli intrecci nascosti che uniscono gli attori della biodiversità che danno vita agli ecosistemi della nostra Terra. Una sola Terra sulla quale camminare in punta di piedi abbracciando la bellezza. Io ci provo!
Mi chiamo Francesco, un nome al quale sono molto affezionato e che sono onorato di portare, per via del mio grande amore per la natura e in particolar modo per gli uccelli e per il lupo (soprattutto), il che mi piace pensare rappresenti un legame simbolico con il Santo patrono d’Italia. Fin da bambino i miei genitori mi hanno trasmesso l’amore e la curiosità nei confronti della natura, insegnandomi a rispettarla e ad apprezzarne ogni elemento. Di questo dono da loro ricevuto ho fatto tesoro, trasformandolo in seguito nella mia più grande passione e in seguito anche nel mio lavoro, dedicandomi principalmente allo studio delle farfalle, ma coltivando sempre una curiosità a tutto tondo. Impegnato da tempo nell’associazionismo ambientalista e nella conservazione della variegata e ricca biodiversità nel mio amato Oltrepò Pavese; da oltre 10 anni sono anche conservatore presso un piccolo museo di scienze naturali, un’esperienza che mi ha insegnato a rapportarmi con il pubblico e mi ha stimolato ad adoperarmi nella divulgazione in campo naturalistico. La sensazione che provo quando sono solo in un bosco o in una palude è qualcosa di ineguagliabile, ma quando una passione è così forte non si può fare a meno di provare l’impulso di condividerla con gli altri, che siano esperti in materia o meno. La condivisione della bellezza è qualcosa che ci eleva nello spirito, ci lega gli uni agli altri e ci rende persone migliori, oltre a renderci coscienti del fatto che le nostre azioni possono compromettere tanto splendore e quindi sensibilizzarci ad operare in armonia con la natura. La necessità di condividere, è questo il motivo per cui ho colto con grande entusiasmo l’occasione di diventare biowatcher. La mia prima esperienza come tale è stata esaltante e mi ha fatto sentire come se finalmente stessi adempiendo a una missione: quella di contribuire alla diffusione della conoscenza e dell’interesse per tutto ciò che è vita, contribuendo (divertendomi e, spero, divertendo) per quanto mi è possibile a promuovere il rispetto e la cura dell’ambiente.
Sono un erborista appassionato di botanica che cerco di divulgare attraverso corsi ed escursioni collaborando con enti (Università Popolare di Parma, Parchi del Ducato) e associazioni varie. Il vantaggio di interessarsi di piante è… che stanno ferme (almeno apparentemente!). E questo aiuta molto. Puoi renderti conto “all’ingrosso” di come è composto un determinato ambiente e poi, se vuoi, puoi scendere anche nei più piccoli dettagli. E per fare questo molte volte basta una buona lente e naturalmente anche guide, libri e magari qualcuno che ti aiuta a compiere i primi passi. Si impara piano piano ad osservare come, dove e perché nascono le piante e col tempo anche a dare un nome alle varie specie, a prendere un po’ più di confidenza… come dire passare dal lei al tu. Ma soprattutto ti accorgi che intorno alle piante c’è un notevole “indotto”. E allora scopri altri mondi che in un modo o nell’altro hanno a che fare con il mondo vegetale: il vento, l’acqua, le api, i coleotteri, i ragni e svariati altri insetti, per non dire degli uccelli, dei mammiferi e infine, nel bene e nel male, dell’uomo. L’invito è dunque quello di…perdersi in un mare di verde per scoprire un mare di biodiversità entro e oltre il verde.
I miei colleghi mi definiscono un naturalista doc. Sono affascinato da tutto ciò che mi circonda, osservo con attenzione piante, animali, minerali, rocce e paesaggio. La mia passione nasce quando da bambino trascorrevo tutte le vacanze estive in campagna dai nonni, dove passavo molto tempo sulla riva di un fiume. Poi gli sudi in Scienze Naturali e gli incontri con i maestri hanno fatto il resto. Non mi separo mai dal mio binocolo, che lascio nello zaino solo quando faccio snorkeling, ma porto con me anche una lente di ingrandimento in modo da poter osservare anche cose piccole o soffermarmi sui particolari. Ho una inesauribile voglia di conoscere, capire e scoprire, insomma sono “curioso di natura”. Amo il piacere di comunicare con le persone, trasmettere le mie conoscenze stimolando curiosità, condividere la mia infinita passione e insegnare ad osservare.
Ho avuto la fortuna, da bambino, di passare le vacanze in montagna, presso parenti che abitavano in una località allora sperduta e selvatica. Per sette splendide estati ho vissuto allo stato brado in un mondo che non esiste più, accompagnando tre vacche ed un vitello al pascolo, gironzolando libero per i monti in compagnia di un piccolo segugio dall’incerto pedigree, seguendo le file di muli carichi di legna. Credo di essermi innamorato allora dell’appennino. Più tardi, all’inizio dell’università, per il mio piacere ho cominciato ad approfondire la conoscenza dapprima dei funghi, poi dei fiori, delle altre piante e delle rocce. Inevitabile poi interessarsi degli animali e delle loro tracce, dai mammiferi agli uccelli, dagli insetti ai ragni. E infine mi sono reso conto che la presenza umana completava, nel bene e nel male, la meravigliosa composizione del territorio, con le tracce della frequentazione antica, con i capolavori dell’architettura spontanea, i muretti, le maestà, ma anche con la storia locale, le leggende, la memoria degli anziani. Ho frequentato anche altri ambienti che amo, come quelli mediterranei e quelli alpini, ma è in appennino che mi sento più a mio agio, soprattutto quando posso rendere partecipi altre persone del piacere di osservare ed imparare. Sono ingegnere, ho lavorato soprattutto nel campo ambientale, su impianti riguardanti il trattamento delle acque e l’energia, ed anche questo mi ha aiutato ad apprezzare la bellezza della natura ed a rendermi conto dei problemi. Conoscere ed amare l’ambiente mi ha sempre procurato soddisfazione e gioia, ed il desiderio di imparare ancora: un circolo virtuoso di conoscenza, soddisfazione e divertimento che in ultima analisi è ciò che chiamiamo “biowatching”.
La passione per la Natura mi accompagna fin da bambina, così come il mio binocolo, strumento con cui pratico il birdwatching in Italia e nel mondo. Ho sempre sognato di lavorare a contatto con la natura, sogno che ho realizzato laureandomi in scienze ambientali e dedicando molto del mio tempo libero al volontariato naturalistico e alla gestione di aree protette per alcune associazioni. La mia passione è diventata ben presto un lavoro diventando guida naturalistico-ambientale e occupandomi di didattica, di divulgazione ambientale e di turismo naturalistico, guidando le persone a conoscere le meraviglie della mia regione, dalla Laguna di Venezia alle Dolomiti.
Sono una Guida Ambientale, una filosofa e un’amante dei boschi.
Vivo a Vigevano e lavoro principalmente nelle foreste del Parco del Ticino; l’amore e la passione per questi boschi bellissimi e ricchi di biodiversità sono il filo conduttore della mia vita professionale e personale.
Mi sono diplomata al Liceo Scientifico con il mito di Piero Angela e mi sono laureata in Filosofia inseguendo Donald Davidson.
Ho finalmente chiuso il cerchio scegliendo di impegnarmi professionalmente per far conoscere la Natura e per raccontare il territorio interpretandolo.
Ho scelto la professione di Guida Ambientale Escursionistica perché nella Natura ho riscoperto me stessa e ho riconosciuto la dimenticata dimensione istintiva dell’umanità.
Scopriti Natura è il mio motto, perché sono convinta che solo riscoprendo noi stessi come parte della Natura possiamo raggiungere la consapevolezza sufficiente per salvare il Mondo.